L’operazione base di chi si cimenta in manutenzioni meccaniche è senz’altro il cambio dell’olio.
Naturalmente è importante la scelta del prodotto che useremo per il nostro motore, non posso certo parlare di “marche”, di brand, ma capire le varie sigle diventa indispensabile per potersi districare tra le varie confezioni e saperle leggere.
Un tempo era sufficiente capire il grado di viscosità di un olio per fare la scelta; oggi è più importante conoscere le approvazioni dei costruttori, se soddisfa o supera determinati requisiti e poi interessarsi alla viscosità.
Vediamo quindi le approvazioni dei costruttori.
Con le continue restrizioni alle emissioni inquinanti anche gli oli sono stati oggetto di profonde rivisitazioni.
Non devono produrre vapori (che ricordiamo vanno obbligatoriamente aspirati e combusti) che danneggino le sonde Lambda, i fap, i catalizzatori. Che non aumentino il particolato, il CO, HC e Nox. Che non evaporino rapidamente e che abbiano un prezzo accettabile dal mercato. E non è cosa da poco.
Per questo esistono le varie classificazioni.
SAE. Society of Automotive Engineers
Definizione delle viscosità.
API: American Petrolium Institute
Classificazioni in base a test di laboratorio e prove sui motori
ACEA: Association of Costruttor of European Automobiles
Sistema europeo di classificazioni in base a test di laboratorio e sui motori dal 1996
ILSAC: International lubrificant Standardization Approval Committee
Sviluppa gli standard per gli oli motore. Il più recente è GF-5
JASO: Japanese Automotive Standard Organization
Sviluppa il proprio set di standard relativi a prestazioni di qualità per motori giapponesi.
Gli oli approvati dai costruttori, sono oli per cui sono stati pagati i test presso il costruttore stesso, per accertarsi che rispondano alle esigenze e ai requisiti minimi per essere utilizzati con sicurezza, compatibilità è affidabilità in quella specifica categoria di motori.
Questi test sono molto costosi e influiscono sul prezzo a confezione del prodotto finale.
Gli oli consigliati invece, sono oli che, se pure hanno la stessa formula chimica degli oli approvati, non sono stati sottoposti a test presso i costruttori e diventano quindi un brand derivato di una marca più blasonata concorrenziale sul prezzo.
Se il vantaggio è nell’acquistare un prodotto di valore ad un prezzo più abbordabile, lo svantaggio sta nell’essere motivo di mancato riconoscimento di garanzia da parte del costruttore per guasti importanti, in quanto non si tratta di un olio approvato.
La gradazione SAE è la misura della viscosità. Ossia, la capacità di scorrere a freddo e di rimanere denso a caldo.
Un tempo erano diffusi gli oli unigradi, ossia tarati per per un certo margine di temperatura.
Questa la si misura partendo dalla temperatura ambiente e valutando quanto la viscosità dell’olio varia al variare della temperatura d’uso del motore.
Un olio SAE 30 aveva una viscosità accettabile da circa 20 gradi Centigradi e reggeva sino a circa 80 gradi in più, dopodihè diventava troppo fluido per garantire una lubrificazione accettabile.
Ad una temperatura inferiore ai 20 gradi era troppo denso per circolare bene nei condotti. Assorbiva energia dal motore che non poteva essere alzato troppo di giri.
Così vi erano oli estivi e invernali, ossia oli che cominciavano ad essere fluidi a varie temperture più o meno alte.
Il risultato era disastroso. Un olio estivo usato in inverno impediva l’avviamento del motore, sopratutto nelle notti più fredde.
Questa lezione è stata la prima che ho imparato, quando in una fredda notte d’inverno mio padre ebbe difficoltà ad avviare la sua auto per tornare a casa.
Io, che ero un bambino, credo di aver avuto sette o otto anni al massimo, ho passato più di un ora al gelo seduto sul sedile posteriore dell’auto che non si voleva mettere in moto (ricordo che era una Fiat 124).
Mio padre e mia madre ad alternarsi a spingere l’auto e a tentare l’avviamento, sino a finire rassegnati a chiamare il carro attrezzi per portarla in officina e tornare a casa con l’auto sostitutiva (Fiat 850 con cambio automatico a disposizione dei soci ACI).
Il giorno dopo, con la temperatura più alta, si avviò normalmente. Il meccanico ce la restituì con il solo cambio d’olio.
Oggi abbiamo oli multigradi, dove il numero più basso, seguito da “W”, indica il grado invernale di quell’olio. Mentre il numero seguente, più alto, identifica il grado estivo.
In pratica (a titolo di sempio), un olio 5W-40 sarà sufficientemente fluido a basse temperature ma sarà ancora sufficentemente denso a temperarture alte.
Lo Zingaro