Veicolo vecchio, veicolo storico

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Qualche volta mi diverto, e lo ammetto, anche sognando un po’, a leggere gli annunci di vendita di auto e moto.

Non nascondo che mi piacerebbe trovare uno di questi veicoli da mettere nel mio garage e magari metterci le mani sopra per un restauro, o certamente con più soddisfazione, una personalizzazione. Aggiungiamoci anche ad un prezzo accettabile.

Quello che mi fa rabbia è il leggere annunci del tipo: “Veicolo d’epoca; veicolo storico; da collezione; di sicura rivalutazione” vendute a prezzi prossimi al valore di un esemplare da museale pur essendo dei rottami incompleti abbandonati sotto una tettoia, o peggio, in un prato fronte cascina del nonno.

Toglietevelo dalla testa.

Un’auto è d’epoca se ha già passato i quarant’anni (altrimenti è solo vecchia) e non tutti sono d’accordo, alcuni sostengono anche i cinquanta. Ed è storica (altro termine abusato) se veramente ha una storia da raccontare,

Il singolo veicolo, l’esemplare, può essere definito storico se: è appartenuto ad un personaggio famoso, ha partecipato ad eventi importanti della storia, è comparso in momenti di pubblico interesse (ad esempio in un film) o abbia ottenuto riconoscimenti sportivi.

Il modello può essere definito storico se: ha utilizzato per primo una nuova tecnologia o una nuova soluzione costruttiva, ha presentato un punto di svolta nella storia del marchio, è stato il primo o l’ultimo modello di quel costruttore, è un modello di particolare successo/insuccesso di un costruttore.

Il veicolo può essere identificato di interesse collezionistico se: è storico (vedi sopra), se si tratta di un esemplare unico di particolare rilevanza tecnico costruttiva (con soluzioni raffinate per l’epoca), si tratta di un modello costruito in pochi esemplari che già all’epoca era comunque ricercato per estetica e/o prestazioni.

Un oggetto è da collezione se esiste una nicchia di persone a cui interessa l’oggetto.

In pratica tutto è da collezione e se tutto è da collezione nulla è da collezione. perciò il termine si annulla da sé.

Faccio un esempio con i francobolli, tutti (i filatelici) vorrebbero avere nella propria collezione il “Gronchi rosa” e pagherebbero anche mille Euro per averlo, ma nessuno pagherebbe cinquanta Euro per un francobollo da trenta lire. Anche se per chi comincia, un francobolo da trenta lire può avere la sua importanza.

Ma allo stesso tempo, nessuno di coloro che non si interessano di filatelia pagherebbe mille Euro per il Gronchi rosa, anche perché, non essendo nella loro sfera di interesse, avrebbero problemi a sbarazzarsene (magari lo comprerebbero a cinquanta per avere la certezza di trarne beneficio).

Se un veicolo è di “sicura rivalutazione” il venditore se lo dovrebbe tenere, il fatto che non lo fa la dice lunga su come la pensa veramente (si è sempre detto che “l’oro non si vende”).

Un veicolo che sia di sicura rivalutazione deve avere già intrinsiche le caratteristiche di un veicolo di interesse storico, non potendo avere intrinsiche le caratteristiche di un veicolo d’epoca, in quanto “all’epoca” ci deve ancora arrivare (e nel frattempo tutto può accadere, comprese guerre, carestie, meteoriti, fisco e quant’altro).

Poi è necessario chiarire le condizioni, in quanto influiscono sul valore del veicolo.

La prima condizione è: “il rottame” e per rottame intendo un veicolo non funzionante, incompleto, può anche appartenere alle categorie sopra citate ma mettevi una mano sul cuore è un rottame. E come tale va trattato. Può essere anche interessante recuperarlo ma si tratta di un rottame, punto.

Poi passiamo al veicolo in uso con cattiva manutenzione, dove non tutto è funzionante, non tutto è perfetto, manca qualche pezzo non vitale, ma per fare da qui a li va bene.

Altro step, il veicolo in uso con una buona manutenzione. Si può usare, magari non perfetto ma in grado di passare la revisione. Può fare ancora dei viaggi abbastanza impegnativi. Può essere che non dia fiducia per attraversare l’Italia da Aosta a Reggio Calabria, ma da Cuneo a Venezia si può fare.

Poi c’è l’esemplare in buono stato di conservazione. Ben manutenzionato, in condizioni simili al nuovo, pochi segni d’uso. Forse personalizzato e aggiornato alle tecnologie più recenti ma facilmente ripristinabile allo stato “naturale” della sua uscita dal concessionario.

Infine c’è il veicolo perfetto, esattamente come il giorno che è uscito dalla fabbrica, con tutti i pezzi giusti al posto giusto, funzionante in ogni sua parte.

Questo è il pezzo da museo. Il “museale” appunto.

Se state cercando un veicolo per passione, e non per necessità, rileggetevi questo articolo e poi trattate il prezzo col venditore. Sicuramente passerete per appassionati informati.

E se invece siete in procinto di vendere l’auto del nonno, evitate di fare figure di M sparando terminologie a caso, credendo di essere padroni di una miniera d’oro. O almeno, esprimetevi tranquillamente in termini altisonanti e chiedete pure la cifra che vi interessa, sicuramente i polli sono ancora in giro, ma non offendetevi se trovate qualcuno che la sa più lunga di voi i vi srotola la verità in faccia.

 

Lo ZIngaro

* Per una sicura rivalutazione del tuo veicolo segui i consigli del “Manuale di manutenzione meccanica ordinaria

(Versione 1.1)

3 risposte a "Veicolo vecchio, veicolo storico"

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